Il giorno 6 ottobre 2015, pubblicai in questo
blog e affermai: "I rifugiati. L'ipocrisia europea".Oggi, dopo un anno, ho intenzione di ritornare sul tema.
Senza rinunciare di chiedere a qualcuno di
spiegarmi qual è la differenza tra le persone che fuggono la guerra in Siria,
Iraq o in Afghanistan o le persone che fuggono dai massacri, genocidi e guerre
di Guinea, Repubblica Centrafricana, Sudan Nigeria e anche le tante guerre che
esistono in quello che era una volta un paese -Libia- e ciò che è oggi un
gruppo di territori. In questo commento mi riferirò esclusivamente ai rifugiati
che fuggono le guerre in Medio Oriente e / o dall’ Afghanistan.
L'Europa ha ancora un problema serio con i
rifugiati e ancora non sa come affrontarlo. Questa settimana ha prodotto non solo il vergognoso spettacolo ungherese, in
cui la maggioranza degli elettori ha respinto l'accoglienza dei rifugiati nel
quadro del piano europeo di assegnazione delle quote e solo un cavillo toglie
la validità legislativa, ma anche la decisione danese per controllare il flusso
di rifugiati. Nel giornale El Pais del 01/10/2016 si può leggere: "Il
governo liberale danese ha proposto di chiudere tutti i possibili percorsi di
ingresso ai rifugiati che cercano in questo angolo Nordico di cominciare una
nuova vita. Carcere incondizionato per due settimane, l'uso della forza alla
frontiera dove risiedono tutti, compreso coloro che hanno visto riufiutate le
proprie richieste di asilo. L’aumento dei controlli e la presenza della
polizia, saranno alcune delle misure che, dopo essere stato negoziato con altri
partiti e superare la votazione in Parlamento questo autunno, l'esecutivo
danese si applicherà a più di 27.000 richiedenti asilo che sono entrati nel
paese nel corso dell'ultimo anno e mezzo". E’ stato anche pubblicato in Danimarca un manuale: "Una Danimarca forte:controllare il flusso di rifugiati". In esso si insiste sul fatto che
l'aiuto dovrebbe avvenire principalmente nel paese di origine dei rifugiati per
prevenire i flussi sproporzionati di migranti: "Il Governo sta lavorando
per garantire ai rifugiati e gli sfollati un aiuto nelle loro regioni di
origine” o" Dobbiamo fare la nostra parte per fornire aiuto in altri
paesi. Dobbiamo aiutare nelle regioni di origine in cui la necessità del nostro
aiuto è più grande ". Equivale a dire in maniera più o meno mascherata, il
rifiuto progressivo dell'Europa.
Il caso ungherese dimostra l’effetto che la
chiamata ha prodotto a suo tempo da parte di alcuni paesi europei - in
particolare in Germania - i quali hanno
avuto conseguenze umanitarie disastrose e ha preso alcuni dei peggiori istinti
della razza umana. Nel seguente video, appare in maniera esplicita come polizia
ungherese maltratta i profughi che stanno ancora cercando di attraversare il
confine:
Ma con questo commento, non si tratta di
demonizzare i danesi o gli ungheresi, ma di studiare quello che è stato
l'atteggiamento dell'Europa nei confronti dei rifugiati e analizzare se ci sia
una politica europea comune e un reale interesse per l'argomento al di là di
discorsi di autocompiacimento e firma degli accordi per scattare foto. E’ ben
noto che dopo i primi flussi migratori di rifugiati e per le prospettive cupe
incombenti, l'Unione Europea ha elaborato un Protocollo di ricezione dei
profughi in cui è stato stabilito un numero di 40.000 rifugiati nel mese di
giugno 2015 per essere distribuiti in diversi paesi come quote stabilite. La
suddivisione è stata mostrata nel grafico seguente:
Più tardi, nel settembre 2015. La Commissione
ha nuovamente chiesto un nuovo sforzo di accoglienza per reinsediare 120.000
profughi già nel territorio europeo. Queste 120.000 persone erano in Francia,
Grecia e Ungheria e la proposta della Commissione europea è stata la
delocalizzazione :
Anche se ci sono stati più proposte dalla
Commissione Europea, penso che questi sono stati i due principali. Alla fine,
non si sta adempiendo al problema della delocalizzazione, o si sono spostati
verso i paesi di destinazione teorici assegnato al numero di rifugiati o di
qualsiasi cosa. Tutto è rimasto inascoltato. Spagna, nel mese di settembre
2016, secondo diverse fonti ha ospitato circa circa 480 rifugiati su 17.387 cheha promesso di ospitare. Gli altri paesi stanno sollevando vari ostacoli: da
problemi di sicurezza alla normativa proprio attraverso referendum o la
mancanza di infrastrutture. Solo per ricordare: se la votazione, invece di
farla in Ungheria, si sarebbe svolta in Olanda dove è richiesto solo il 30%
degli elettori, sarebbe stata valida. I leader europei hanno mai avuto davvero
la convinzione che avrebbero accettato questo numero di rifugiati? No, ma non
aveva mai firmato l'accordo con la Turchia per comprare i diritti con i soldi.
E nello stesso tempo che il nuovo accordo è stato approvato e ci sono stati
molti paesi che erano contro.
Fin qui, un po’ della storia che è successa recentemente, ma adesso andrò a
giudicare quanto basta il tema. La prima domanda da farsi è: era necessario un
nuovo accordo di accoglienza dei rifugiati quando nell’Unione Europea e nella
comunità internazionale si hanno già abbondanti legislazioni e convenzioni che
si potevano applicare a questo flusso di rifugiati? Perché son serviti tutti
questi accordi, se alla fine la soluzione è stata comprare la Turchia come
paese che funge da confine - carcere- dei rifugiati?
Di tutti i paesi con quote, l’unico che ha
adempiuto il numero assegnato è la Germania. Ciò significa che i tedeschi sono
"più amichevole, accoglienti" rispetto al resto degli europei.
Chiaramente no, e basta rivedere i continui battibecchi tra rifugiati e gliabitanti autoctoni, le varie manifestazioni contro i rifugiati o, i risultati
dell'ultima votazione in questo paese. Bisogna ricordarsi che tutti i rifugiati
inizialmente aspiravano a raggiungere la Germania come un Paradiso (si parla di
emigrazione in America dopo la seconda guerra mondiale). Inoltre va ricordato
che molti paesi hanno recintato, impermeabilizzato o chiuso le frontiere per
impedire il transito di rifugiati in Germania causando un problema nel proprio
territorio e l'esempio più crudele e vergognosa sono i paesi dei Balcani e
l'Ungheria.
Ma non voglio dare tutta la colpa ai politici
e voglio estendere la domande ai cittadini. I cittadini europei vogliono
davvero i rifugiati vicino alle loro case? Sì, questa è la domanda. Siamo tutti
esemplari nel rispondere a domande come: Pensi che il tuo paese dovrebbe
accettare i rifugiati? Siete disposti a fare spazio per i rifugiati in Europa?
Ma poi passerebbero come le prigioni, impianti di smaltimento, la discarica o
aeroporti non desiderate accanto alla propria casa, perché sono fastidiosi, puzzolenti,
fanno rumore, portano il crimine, ecc, ecc. E 'vero che ci sono i cittadini, le
organizzazioni, comuni o comunità che hanno messo a disposizione dei rifugiati
piani, centri multimediali o scuole disponibili a lavoro con i rifugiati; ma è
anche vero che sono meno e che alcuni di loro, lo hanno fatto per ragioni
puramente politiche o di propaganda. Né si deve dimenticare che in alcuni dei
paesi dell'Unione Europea ci sono cittadini che stanno messi male o molto male
e che se sui rifugiati vengono fatte considerazioni, forse quei cittadini
dovrebbero avere almeno la stessa importanza e per citarne alcune citazioni:”
il diritto a un alloggio adeguato, il diritto all'istruzione e il diritto al
lavoro”. Se guardiamo gli ultimi sondaggi e informazioni sul tema, la
conclusione è ovvia: Un sondaggio rivela che per gli europei i rifugiati rappresentano terrorismo e meno posti di lavoro. La metà o più degli
intervistati ritiene che i profughi aumenteranno la possibilità di terrorismo,
e ciò, scuote il paese. Nei 10 paesi esaminati, una media del 48% esprime un
parere sfavorevole dei Rom nel loro paese rispetto al 43% complessivo contro i
musulmani; 82% ha questa posizione in Italia, mentre sei su dieci o più dicono
lo stesso in Grecia, Ungheria e Francia. La visione negativa dei Rom è
aumentata dal 2015 e 6 in Germania. Vale a dire, che la presenza di rifugiati
aumenta anche il razzismo e la segregazione della società.
Anche la rivista come Science ha discusso laquestione con le interviste di 1.000 persone che possono votare in 18 paesi
dell'Unione europea e il risultato ottenuto è che le percentuali di
accettazione dei richiedenti asilo sarebbero:
Por segunda vez, mi más sincero agradecimiento a mi amiga Sara que ha pasado el gran trabajo de traducir esta entrada
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